lunedì 5 aprile 2010

«Spiritualmente siamo tutti semiti»

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Il 6 settembre 1938 Pio XI tenne un discorso davanti a pellegrini belgi nel quale denunciò l'antisemitismo.

Il giorno prima era stato introdotto in Italia il primo "Provvedimento per la difesa della razza" con il quale scolari e docenti ebrei vennero esclusi dalle scuole pubbliche e dalle università. Il 7 settembre sarebbe poi entrata in vigore la legge che proibì agli ebrei stranieri di risiedere in Italia e che li esordì a lasciare in paese entro sei mesi; compresi quelli che avevano acquisito la cittadinanza italiana dopo 1.1.1919 e a cui venne ora di nuovo tolta.

Il discorso che il papa tenne nella sua residenza estiva di Castelgandolfo venne stenografato su esplicita richiesta del papa da uno dei pellegrini, Monsignor Picard, capo di una stazione radiofonica cattolica belga, e poi pubblicato in "La Documentation Catholique".

La stampa (cattolica) italiana invece nemmeno vi fece accenno. L'"Osservatore Romano" pubblico sì il discorso, tralasciando però la parte sull'antisemitismo (!); la "Civiltà Cattolica" si astenne da ogni accenno. Molti italiani ne vennero a conoscenza soltanto leggendo i giornali esteri.

Il discorso è riportato per intero nel libro di Emma Fattorini "Pio XI, Hitler e Mussolini" (pagina 181) - lo cito qui testualmente:

A questo punto il Papa non riuscì più a trattenere la sua emozione. … Ed è piangendo che egli citò i passi di san Paolo che mettono in luce la nostra discendenza spirituale da Abramo: la promessa è stata fatta ad Abramo e alla sua discendenza. … Ascoltate attentamente: Abramo è definito il nostro patriarca, il nostro avo. L'antisemitismo non è compatibile con il sublime pensiero e la realtà evocata in questo testo. L'antisemitismo è un movimento odioso, con cui noi cristiani non dobbiamo avere nulla a che fare. … Attraverso Cristo e in Cristo noi siamo i discendenti spirituali di Abramo. … Tutte le volte che leggo le parole «il sacrificio di nostro padre Abramo», non posso fare a meno di commuovermi profondamente. Non è lecito per i cristiani prendere parte all'antisemitismo. Noi riconosciamo che ognuno ha il diritto all'autodifesa e che può intraprendere le azioni necessarie per salvaguardare gli interessi legittimi. Ma l'antisemitismo è inammissibile. Spiritualmente siamo tutti semiti.

Sembrano queste parole … ?
No, sono fermamente convinta che l'emozione di Pio XI riportata dalla stampa cattolica belga fù genuina e sincera.

Un'ingiusta accusa nei confronti di Pio XI

Spesso una frase del suo discorso: «Noi riconosciamo che ognuno ha il diritto all'autodifesa e che può intraprendere le azioni necessarie per salvaguardare gli interessi legittimi» viene - per dei motivi contapposti - interpretata in sfavore di Pio XI, arrivando addirittura a dichiarare che essa rende il suo discorso vano, in quanto con essa ammette implicitamente la necessità di autodifesa e dunque il "pericolo giudaico".

Se sono apologeti del suo successore Pio XII a puntare su quella frase, possiamo intuire che ciò accade unicamente per delle cause "nivellatrici", per non mettere cioè troppo in evidenza il contrasto tra i due pontefici.

Ma pure ammesso che gli viene rimproverata per dei motivi sinceri: La stampa cattolica del tempo, con la "Civiltà Cattolica" in prima fila, evocava continuamente il "pericolo giudaico" e la necessità di una "segregazione":
Nel marzo del 1938 per esempio ammonì che: «La fatale smania di dominio finanziario e temporalistico nel mondo è la vera e profonda causa che rende il giudaismo un fomite di disordini e un pericolo permanente per il mondo». Quale rimedio suggerì: «la carità, senza persecuzioni, e insieme la prudenza con opportuni provvedimenti, quale una forma di segregazione o di distinzione conveniente ai nostri tempi».

Nell'agosto del 1938 il "Regime Fascista" ripropose poi una serie di articoli estremamente "antigiudaici" apparsi nel 1889 su "Civiltà Cattolica" quale replica alla presa di posizione contro l'antisemitismo avvenuta poco prima da parte di Pio XI.

Mi sembra dunque non soltanto molto probabile, ma abbastanza ovvio che Pio XI nel suo discorso pronunciato "come di getto" (Fattorini) fece influire quella frase già quasi "per abitudine", quale replica alla necessità di autodifesa continuamente evocata per legittimare le leggi razziali.

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